giovedì 2 dicembre 2010

My GENERATION-Nickelclip 2010

CONCORSO NICKELCLIP VIDEO MUSICALI INDIPENDENTI
Menzione Speciale della giuria ufficiale
"SKATE di Sonniaqq (Tulsa is Ok!) Per la fantasiosa straniante animazione, per l'uso del bianco e nero e della china che accompagnano bene la canzone attraverso il simbolo del pesce volante."

Hanno sbagliato il nome, e la tecnica, e tutto arriva dopo più di un mese dal concorso, ma noi siamo contenti lo stesso.

martedì 2 novembre 2010

Skate al Festival de Cine Italiano de Madrid.

Per l'esattezza dal 25 novembre al 2 dicembre 2010, al CINE VERDI MADRID (calle de Bravo Murillo, 28).

giovedì 28 ottobre 2010

Lucca Junior 2010


esposta e "segnalata" a Lucca Junior 2010 proprio in questi giorni

mercoledì 13 ottobre 2010

My Generation-Nickelclip 2010

Torino e dintorni.
Dal 20 al 30 Ottobre 2010.
Un festival interamente dedicato al videoclip indipendente.
"Skate" ci sarà

sabato 2 ottobre 2010

Lettera aperta alla Commissione del Concorso di idee "Roma in un'immagine"

Rubo la notizia al blog nuovo di un amichetto , Alessandro De Matteis, bravissimo fotografo anche lui emmmigrato all'estero.

Questo è quanto:

Lettera aperta alla Commissione del Concorso di idee “Roma in un’immagine”

Roma, 26 Settemnbre 2010

C.A.

prof. Mario Morcellini,

prof. Luciano Caglioti,

prof.ssa Paola Panarese,

dott. Mario Defacqz,

dott.ssa Cristina Selloni,

prof. Armando Peres,

On. Giovanni Alemanno

OGGETTO:

Gentili signori,

scrivo a nome della stragrande maggiornaza degli oltre 1000 partecipanti al concorso in oggetto in seguito alla recente presentazione del vincitore in data 16.09.10 presso il Museo dell’Ara Pacis.

A guidare queste nostre righe è l’estremo disappunto suscitato dalla visione dell’elaborato vincente e dalle parole con cui pubblicamente ne avete motivato la vittoria.

Parlo al plurale poiché in questa lettera aperta - alla quale mi auguro di ricevere presto risposta pubblica - mi faccio portavoce delle centinaia di professionisti, partecipanti e non, riuniti in spazi online creati ad hoc per esprimere a gran voce un dissenso largamente condiviso. Dissenso che deriva da un’attenta valutazione dell’elaborato vincente e dei 70 selezionati per l’esposizione presso il Museo.

Dopo le recenti “occasioni clamorosamente mancate” (mi riferisco con un eufemismo agli episodi relativi ai marchi “Italia Turismo” e “Magic Italy” entrambi al centro di accese polemiche) la comunità nazionale dei designers nutriva grandi aspettative per questo concorso che si presentava come la possibilità di dare alla Capitale un’immagine in linea con gli standard dei più noti City Brands mondiali. Citando dallo stesso materiale di approfondimento fornito dal Comune in allegato al Bando, esempi come New York, Amsterdam, Londra e Barcellona sono la testimonianza della grande considerazione altrove riservata al brand design applicato alle principali metropoli mondiali. Finalmente, si diceva, Roma avrebbe avuto l’occasione di allinearsi a quello che più che un semplice trend è piuttosto una solida strategia di marketing e comunicazione.

L’attesa, durata oltre un’anno, si è però conclusa nel peggiore dei modi poiché quanto appreso dalla comunicazione del vincitore è stato percepito unanimamente come l’ennesimo fallimento.

Occorre in primis andare oltre la legittima indignazione e l’espressione del gusto personale per condurre una lucida analisi della proposta vincitrice sulla base dell’esperienza derivante da una professione, quella appunto del designer, che chi scrive esercita quotidianamente da anni.


È indispensabile riconoscere che l’intero concorso, e le proposte che ne sono conseguite, vanno collocati nell’ambito della progettazione grafica, nello specifico del brand design. Materia, questa, dall’elevata componente tecnica, e giammai nell’ambito grossolanamente e impropriamente definito “creativo”, a voler ammiccare a presunte quanto illegittime parentele con la materia artistica.


Collocare quanto andiamo a contestare nell’ambito giusto ci consente di fare un’analisi che non scivoli continuamente nell’opinabile, che non si nasconda dietro la troppe volte evocata “questione di gusti” bensì proceda punto per punto seguendo unicamente i fin troppo chiari articoli presenti sul Bando.

(Dall’art. 7 del Bando di Concorso)

Il marchio proposto dovrà necessariamente rappresentare l’immagine della Lupa Capitolina, simbolo della fondazione di Roma ed essere accompagnato dall’espressione testuale/logotipo “Roma”.

Una prima obiezione viene mossa proprio in riferimento Lupa Capitolina, la cui presenza era il requisito primario del Concorso. Ci chiediamo come sia possibile che tra le mille e più stilizzazioni pervenute la scelta sia caduta su una versione che nulla mostra dei segni distintivi della Lupa Capitolina, sacrificando tali segni distintivi in favore di una fantomatica “colonna” che domina inspiegabilmente la scena.

Nel rational del vincitore si fa cenno a tale associazione colonna/Lupa motivandola al fine di legare “icasticamente la fase arcaica all’era regia, quella imperiale e quella medievale, sfruttando le immagini simbolo dal potere evocativo, ineludibile e apodittico”.

Centinaia di designers sono qui a chiedersi cosa ci sia di apodittico in una sintesi grafica che rende la Lupa Capitolina irriconoscibile e concentra l’attenzione su una colonna ionica (???) che NULLA ha a che vedere con le fasi arcaica, regia, imperiale e medievale della città, men che meno con il futuro.

Domanda: Prof. Morcellini e colleghi, come mai quest’improvvisa enfasi nel parlare di (cito testualmente) “richiamo alla tradizione classica evidente nella ricca iconografia del capitello”? Cosa ha a che vedere una colonna ionica con un marchio che dovrebbe rappresentare Roma?

Il marchio proposto dovrà avere le seguenti caratteristiche:

Distintivo e originale.

Probabilmente il punto di partenza più difficile per motivare una contestazione. Ad ogni modo mi limiterò a citare una fotografia visibile nell’account Flickr del Sig. Michele Rallo, comprensiva di indicazioni sul copyright e rintracciabile alla PRIMA PAGINA delle immagini di Google digitando semplicemente le parole “Roma lupa”. Centinaia di partecipanti, in questi giorni, si chiedono se il marchio di una città nota in tutto il mondo possa essere così facilmente riconducibile grazie ad uno scatto di un utente privato immediatamente rintracciabile in rete.

Riproducibile e flessibile, mantenendo la sua efficacia espressiva e comunicativa nelle applicazioni su diverse dimensioni, nella riproduzione in positivo e negativo, a colori e in bianco e nero, nell’uso verticale e orizzontale enelle due come nelle tre dimensioni;

Qui entriamo nel vivo della contestazione in quanto il parere espresso, oltre all’essere unanimamente condiviso dai partecipanti, è squisitamente tecnico e dunque ampiamente dimostrabile:

La presenza di sole linee sottili, l’utilizzo di un tratto irregolare non controbilanciato da forme solide e nette, il lettering sgraziato e poco leggibile, le cornici esterne che azzardano un intersezione con la “M” sono TUTTI elementi che rendono assai ardua ogni applicazione.

In particolare, le caratteristiche elencate sopra impediscono riduzioni significative, rendono illeggibile la versione in negativo e in b/n così come un’adattamento in verticale o ancor meno una versione tridimensionale. La mancanza di riproducibilità è tale da balzare persino agli occhi dei non addetti ai lavori e ogni tentativo di gestione del marchio ne rivela i molteplici punti deboli citati sopra, rendendolo di fatto inutilizzabile.

Chi scrive chiede a gran voce la pubblicazione del Manuale di utilizzo del logo, richiesto come condizione vincolante alla premiazione. Se su tale manuale questo marchio si rivelasse applicabile già solo negli adattamenti di base (intestati, coordinati etc) centinaia di designers italiani griderebbero al miracolo.

Versatile e applicabile in più forme sui principali supporti di comunicazione e nei diversi settori merceologici e prodotti di merchandising tenendo conto dei diversi materiali e tecniche di stampa e riproduzione.

Direttamente collegata alla riproducibilità in scala, la versatilità risulta compromessa a monte per gli stessi motivi. Questo marchio è stato costruito senza tener minimanente conto delle odierne tecnologie di stampa. Esempi eclatanti sono la serigrafia (la riduzione del marchio da luogo all’amalgamarsi degli inchiostri serigrafici rendendolo illeggibile), l‘incisione e/o stampa punzonata (stesso problema dovuto alle linee estremamente sottili e vicine tra loro, per non parlare della cornice di destra che arriva persino a sovrapporsi alla “M”!), il ricamo (idem).

Chi scrive, forte di un esperienza pluriennale nell’industria della moda e nel tessile in generale, ci tiene in particolar modo a far notare che la serigrafia ed il ricamo in primis sono trattamenti indispensabili per produrre merchandising di base (t-shirt, cappelli, polo, felpe etc.).

Sempre all’art. 7 si legge inoltre che

“Particolare valore sarà dato anche all’esplicitazione di molteplici modalità di funzioni e applicazione del marchio, che saranno ritenute parte integrante del progetto stesso. Espressamente si richiede una proposta di applicazione su: carta intestata, prodotti editoriali, magliette, shopper, banner web.”

Si prosegue in merito agli art. 5 e 6 che cito per rintero

L’aggiudicazione del premio è subordinata alle verifiche dell’originalità dei lavori presso gli organismi internazionali all’uopo preposti.

L’autore o gli autori della proposta vincitrice, partecipando al concorso rinunciano ad ogni diritto di utilizzazione sui propri elaborati. La privativa, in caso di vincita, si trasferirà al Comune di Roma, senza che l’autore/i possano avere nulla a che vantare al riguardo a qualsiasi titolo.

Si rende noto, come gia annunciato dalla stampa, che il logo in questione risulta essere regolarmente depositato dalla titolare di un’agenzia differente da quella annunciata in premiazione. Lungi da me entrare nel merito di questioni legali che verranno risolte in privato tra le parti la domanda che rivolgo alla Commissione è la seguente:Dal momento che la notizia di una presunta attribuzione indebita circola da ben prima della premiazione, non bastava forse questo semplice sospetto a rendere il logo incompatibile con la precisazione del Bando di cui sopra?

Infine, citando il comunicato stampa con il quale si è annunciata vincitrice la Mediapeople Srl di Torino, emergono dichiarazioni che, lette alla luce di queste obiezioni, risultano a dir poco paradossali:

“Il bando chiedeva di interpretare in chiave contemporanea l’immagine della Lupa Capitolina abbinata all’espressione testuale/logotipo Roma”.

Domande:

Dov’è la “chiave contemporanea”? Quale criterio di giudizio ha spinto la Commissione a decretare su 1103 partecipanti una proposta che reca la scritta Roma priva dell’iniziale maiuscola?

E inoltre:

“La valutazione è stata effettuata in base ai seguenti criteri: innanzitutto i prerequisiti presenti nel bando, poi originalità e riconoscibilità, creatività e attualità stilistica, efficacia del sistema comunicativo, flessibilità e riproducibilità della proposta, idea e rilevanza del progetto.”

Domanda:

Se i prerequisiti presenti nel bando risultano clamorosamente ignorati e l’efficacia del sistema comunicativo, flessibilità e riproducibilità della proposta destano i non pochi ragionevoli dubbi sopra esposti, non è forse il progetto totalmente inadatto a vincere una simile competizione?

Proseguiamo poi con la dichiarazione dello stesso Morcellini, in un testo che avrebbe il compito di motivare la vittoria di Mediapeople Srl

“Ideato nel 2009, il progetto nasce da alcune premesse specifiche: (…) la volontà di rafforzare la visibilità della capitale e la valorizzazione della tradizione storica e culturale della città, con un segno immediato, raffinato e carico di significati.”

Gentile prof. Morcellini, tra le altre cose, può cortesemente illustrarci i significati di cui sarebbe carico il suddetto “segno”?

Continuando a leggere il suo intervento ci si trova inoltre basiti alle seguenti parole:

“Il segno individuato come vincitore è stato apprezzato soprattutto per la sua eleganza e l’idea progettuale che lo sorregge”

Eleganza? Idea progettuale che lo sorregge? Una folta schiera di designers è qui a chiedersi quale sia questa idea progettuale, dal momento che il logo appare privo di ogni equilibrio grafico e sgraziato, dunque certo non elegante. Un’ulteriore appunto: qual’è, secondo lei, in una proposta così strutturata, il segno grafico che la contraddistingue? Qual’è la sintesi a cui il marchio dovrebbe aspirare una volta raggiunta la sua notorietà? Una colonna con una “M” al suo interno, forse?

“Il tutto è arricchito dalla leggerezza del tratto con cui viene restituita l’icona capitolina”

In altre parole: la leggerezza del tratto che da tutti verrebbe indicata come difetto principale è stata la una qualità che ha contribuito alla vittoria? Quello che lei più avanti definisce “lettering pittorico” è quel genere di errore che i designers imparano in fretta ad evitare: garatteri sgraziati e privi di peso generano inevitabilmente confusione e – di nuovo – scarsa riproducibilità. Per non parlare della scelta cromatica che – sempre stando al suo intervento – darebbe “ulteriore slancio”, come se l’ennesimo utilizzo dei colori “istituzionali” adottati da Roma, dall’impero al Comune di oggi, fossero un elemento di novità.

Conclusioni:

In questa lettera si sostiene fermamente che questo marchio, non essendo provvisto dei criteri BASILARI con i quali si progetta un brand, e mancando clamorosamente TUTTI i requisiti di bando NON PUO’ PRESTARSI AI MOLTEPLICI USI CITATI ED E’ DUNQUE INUTILIZZABILE AI FINI DEL CONCORSO.

Infine, altre perplessità sorgono alla visione dei 70 lavori esposti all’Ara Pacis, la maggior parte dei quali, a detta di tutti i visitatori (non addetti ai lavori inclusi) manca totalmente delle caratteristiche proprie di un brand (su tutti, spiccano proposte imbarazzanti con l’uso della Lupa come elemento FOTOGRAFICO)

Sorvolando sulle dichiarazioni del Sindaco Alemanno, il quale paragona questo “disegno” ai noti city brand mondiali sostenendo che il primo non avrebbe “nulla da invidiare” ai secondi, ci chiediamo come sia possibile che una giuria composta da stimati accademici possa giungere ad una conclusione così DIAMETRALMENTE OPPOSTA al parere di centinaia e centinaia di professionisti che, di fronte a dei criteri di valutazione INCOMPRENSIBILI hanno scelto di procedere ad un ricorso collettivo con l’obiettivo di fermare questa operazione prima che la città subisca altre beffe.

Un gran numero di partecipanti chiede con forza delle spiegazioni esaurienti per le tante anomalie. Prima che i cittadini di Roma si rendano conto di aver pagato 40.000 Euro un marchio che non può svolgere le sue funzioni principali.

Si invita dunque alla Commissione a confutare quanto scritto finora, riconoscendone il valore non di mera teoria bensì di pareri tecnici condivisi da centinaia di professionisti.

Una Vs celere risposta, che sarà mia cura rendere pubblica come diretta replica a questa lettera, sarà ampiamente apprezzata.

Cordialmente,

Fabrizio Verrocchi e i circa 500 membri delle pagine Facebook “Roma in un’immagine – delusi dal risultato” e “Questo logo non rappresenta Roma.”

HYPERLINK “mailto:logoroma@gmail.com”logoroma@gmail.com

giovedì 26 agosto 2010

LIRA DI DIO


Costa tutto l'ira di dio?
sbrocchi di povertà

Visionaria 2010

VISIONARIA Internation Film Festival. Piombino 16-23 Ottobre
Skate ci sarà

fine estate

domenica 22 agosto 2010

cavalli




giovedì 19 agosto 2010

CutOut Fest International Film Festival

"Skate" comincia ad espatriare

e io mai?


CutOut Fest International Animation Film Festival 2010 will be held in November 11-13 in Querétaro City, México.

sabato 14 agosto 2010

e se poi ti prende la mano


prima e dopo


disegnetti



sabato 17 luglio 2010

O.R.A. project


foto Thomas Freteur www.outoffocus.be

Several European NGOs areengaged in a l
ong term project called
ORA (Observe, Rethink, Act) that aim to aware
European citizens on Sustainable Development issues and to promote a differen
t approach toreach a more sustainable lifestyle through the implementation of different concrete tools(education, multimedia, eco
centr
es, art and culture) and the organization of
international meeting of activists, volunteers andyouth workers.

In 2010 three international meetings willtake place under the framework of ORA in Bosnia and Herzegovina (Banja Luka, April), Italy (Vasto, June) and Belgium (Liege, August). They will givethe opportunity to follow the process started last year in Italy going deep in some aspects relatedtoSustainable Development (mobility, energy, waste, environmental protection, life style, etc) inorderto develop botheducational tools and multimedia campaign and products.

VASTO june 2010

Una quarantina di persone, o forse più, hanno lavorato per una decina di giorni in quel di Vasto, o meglio ancora in quel del camping Grotta del Saraceno.

Obbiettivo :tuttoquello che c'è scritto sopra, con particolare attenzione al territorio ovviamente, visto che Vasto è circondata da splendidone riserve naturali (tipo questa www.puntaderci.it )

Divisi in 5 workshop educational-multimedia-communication-sustainable mobility-graphicart, e quest'ultimo proprio, quest'anno, ha deciso di strizzare l'occhio all'animazione

chi eravamo:

SASA MIHAJLOVIC, VUK PALIBRK, VLADIMIR PALIBRK (serbia), IVANKA APOSTOLOVA (slovenia), INES DEDOVIĆ (bosnia herzegovina), MATEI BRANEA (romania), ASPARUH PETROV, FILIP TEMNYALOV (bulgaria), CARLOS ARROJO (spagna), FRANCO SACCHETTI, ME (italia)

cosa abbiamo fatto:

ecco un pò di foto e disegnetti









e poi






ed un ringraziamento speciale a tutto il gruppo fantasticone dell'ARCI di Chietiwww.arcivasto.it

venerdì 16 luglio 2010

Festival Filmvideo di Montecatini 2010

"Skate" miglior videoclip al Festival Filmvideo di Montecatini.

lunedì 28 giugno 2010

CRACK Roma 17-20 giugno



soniaqq+tommaso garavini

lunedì 14 giugno 2010

CRACK forte prenestino 17-20 giugno

un bell'articoletto su XL di repubblica!
ma mo lo copio pure e lo incollo
tiè

Crack! Il festival dirompente

Torna per il sesto anno consecutivo Crack!, il festival internazionale di fumetti e arte stampata che invade i sotterranei del centro sociale Forte Prenestino. Fumetti, poster art, serigrafia, writing, stop motion, performance, animazione. La narrazione del presente si declina continuamente in nuovi linguaggi che si riversano in questo festival. Dal 17 al 20 giugno a Roma

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GUARDA I DISEGNI



Sei anni fa in pochi avrebbero scommesso sul successo di un festival del fumetto completamente autorganizzato, senza sponsor o finanziamenti, senza selezione degli artisti. Un festival che si dipana lungo umidi, ma ameni sotterranei ottocenteschi tra cani, concerti e performance disseminati ovunque e lunghe camminate da fare per poter osservare tutto.

Le oltre 10mila persone che lo attraversano a ogni edizione e le centinaia di artisti che provengono da ogni parte del mondo per partecipare a un vero e proprio evento dell’arte underground europea, ci dicono che Crack! Fumetti dirompenti(http://crack.forteprenestino.net) non deve dimostrare più nulla, nemmeno agli scettici. Resta solo da godere la qualità del caotico spettacolo realizzato dagli artisti presenti, autori famosi e ragazzi alle prime armi.

Trovare una definizione per questo festival delle arti underground è forse impossibile.Crack! va vissuto, ripetono gli organizzatori, non può essere raccontato. E hanno ragione. Nei sotterranei del centro sociale Forte Prenestino convergono ogni anno i nuovi linguaggi del fumetto, del writing, della poster art, della stampa e della serigrafia indipendente, impegnati nella narrazione di un presente in continua mutazione.

Lo spiega bene Valerio Bindi quando, nell’editoriale di HateLove 3nd ponti comix anthology, parla di nuovi racconti metropolitani e suburbani, «capaci di stamparsi sui muri delle metropoli formali ed informali con poster e stickers, o di produrre in serigrafia mostri lancinanti». Nuove narrazioni che si dipanano e si ricompongono creando ogni anno un’edizione di Crack! sempre diversa e sempre più ricca.

HateLove è il titolo dell’antologia di fumetti, autoprodotta dal network di Crack! tra l’Italia e i Balcani, ma è anche il tema scelto per questa edizione del festival. E che accompagna anche l’altra produzione editoriale presentata quest’anno: HateLoveKnots. Mini racconti multilingue dove 15 artisti spiegano in flash illustrati «come si possa amare e odiare o odiare e amare».

È questo un altro punto di forza di Crack!, il networking. Ovvero l’arte di sapersi incontrare e condividendo uno spazio ristretto nei sotterranei, come di saper lavorare insieme a centinaia di chilometri di distanza.

I tentacoli di questo festival stanno arrivando sempre più lontano, anche fino alla Turchia e al Libano in cui nasce Samandal. Rivista di fumetti che arriva per la prima volta in Italia con i suoi fondatori e con la giovane Lena Merehej. Fumettista che narra la guerra con le sue animazioni che stanno facendo il giro del mondo e che sono state premiate anche al New York Exposition Festival. Tra gli internazionali c’è chi ormai torna ogni anno come i visionari serigrafi marsigliesi Le Dernier Cri e la stupenda Maya Mihindou. E con loro i croati della rivista Komikaze, gli svedesi di Galago, i portoghesi di Chili Com Carne e i serigrafi berlinesi di Czentrifuga.

Impossibile citarli tutti, ma un occhio di riguardato va certamente lanciato ai finlandesi di Kutikuti e alla famosa rivista Mineshaft, con le opere di Robert Crumb e Nina Bunjevac fumettista canadese da osservare con attenzione.

Sorprese e conferme anche tra gli artisti della scena italiana che, quest’anno più che mai, affollano le celle dei sotterranei del Forte Prenestino. Tra loro, arriva per la prima volta, anche il collettivo Malleus. Conosciutissimo nell’ambiente della Poster Art dove si è imposto grazie alla realizzazione di manifesti per concerti serigrafati uno a uno. Stessa strada già percorsa dal famoso duo californiano dei Firehouse.

Altra nuova partecipazione è quella della rivista Frigidaire di Vincenzo Sparagna, quella di Giuda - Geographical Institute Of Unconventional Drawing Arts e del neonato progetto Zooo.org, lanciato da artisti ben noti anche ai lettori di XL come Paper Resistance, Blu, Ericailcane, Baronciani, Ratigher, Squaz.

C’è anche chi non manca mai come Lamette, Epoc Ero Uroi, Zerocalcare, Lucho Villani, i SuperAmici, Marco Corona, le To/Let e l’eclettica Mp5 che mostra questa volta la tavole della graphic novel Acqua Storta (http://www.youtube.com/watch?v=Z0vviPikKtg), fatta a quattro mani con Valerio Bindi.

Dopo un anno di assenza torna il writer Etnik, con il suo lettering tridimensionale (http://xl.repubblica.it/dettaglio/78691) e i suoi nuovi puppets. Altro gradito ritorno è quello di Sonia Cucculelli che non smette mai di deliziare, e di fare incetta di premiazioni, con le sue animazioni. Come il suo Skate (http://www.youtube.com/watch?v=v3uf5nQ2ENk), videoclip realizzato per Tulsa Is Ok! e proiettato anche al Future Film Festival 2010 (http://xl.repubblica.it/dettaglio/79612).

Sempre di animazione parliamo con Stefano Argentero (http://www.youtube.com/watch?v=cqQ9kc3H5Ag), the King of Pongo. Maestro instancabile si appresta per il terzo anno consecutivo a condividere le sue tecniche di stop motion. Una lunga maratona di 12 ore che, sabato 19 giugno, insieme a Lorenzo Ticci e Marco Lucisano che porterà alla realizzazione di un video (qui, potete vedere quello prodotto nel 2009:http://www.youtube.com/watch?v=8-g5sQMbggw).

Fittissima, come ogni anno la programmazione di Crack! tra concerti, performance e dj set nei sotterrerai e all’esterno. Da segnalare giovedi 17 il concerto de Le Rose e il dj set di Candie Hank nella notte di venerdi 18. Sabato 20 sarà invece ai controlli della consolle il dj con la maschera d’alieno dr. Lektroluv e i Frank Sent Us. Un vero e proprio show quello di questo collettivo italiano unico nel suo genere. Cut up di immagini, frammenti di video, pubblicità, film che si fondono con il tappeto sonoro del loro live set.

Chicca per gli appassionati dell’animazione in chiusura festival domenica sera: Piercing 1 di Liu Jian, vincitore del premio Fabrizio Bellocchio per il contenuto Sociale alla 14esima edizione di Castelli Animati e in concorso all’edizione 2010 del Festival di Annecy.

Infine, piccola segnalazione extra Crack!: il concerto di Jello Biafra (http://xl.repubblica.it/dettaglio/78284), sempre al Forte Prenestino, lunedi 21 giugno.

domenica 13 giugno 2010

I'VE SEEN FILMS - INTERNATIONAL FILM FESTIVAL

"Skate" selezionato anche a "I've seen films" per l'international competition.
dobro!

giovedì 10 giugno 2010

EFF festival

"Skate" screaning anche qui!
IX Euganea Film Festival
, che si terrà adEste e a Monselice (Padova) dal 9 al 25 luglio 2010.

martedì 8 giugno 2010

A sostegno di FRIGOLANDIA

PORTFOLIO MANCO

E' pronto e sta uscendo il Porfolio Manco per cui ho fatto un'illustrazione, che trovate qui
questa è la copertina

Luciana Manco - Autrice del portfolio e collaboratrice di Frigidaire


Giacomo Schinco - Ideatore del portfolio e collaboratore di Frigidaire


Roberto Simoni - co-ideatore del portfolio e collaboratore di Frigidaire

Il portfolio è composto da

10 poesie abbinate a 10 serigrafie (8 a colori 2 in b&n)

In formato A3 (42 x 33 cm)

Su carta uso mano delle cartiere Fabriano da 140 gr/mq

Le stampe saranno contenute in una cartella (50 x 33 cm)

Con carta uso mano delle cartiere Fabriano da 240 gr/mq

Con cover a 4 colori

L’edizione sarà limitata in 200 copie numerate e firmate